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Vaiolo delle scimmie

.Per approfondire la conoscenza sul vaiolo delle scimmie, si invita alla lettura dei seguenti paragrafi, che forniscono importanti informazioni sulle caratteristiche di questa infezione virale originaria dell'Africa centrale nonché sui comportamenti da adottare in caso di un eventuale contagio.

Che cos’è il vaiolo delle scimmie e come agisce

Il vaiolo delle scimmie (monkeypox o MPX) è un’infezione virale – il virus è stato identificato come patogeno umano per la prima volta in Congo nel 1970 – che si trasmette dagli animali (primati e piccoli roditori) all’uomo. Per questo motivo è definita “zoonotica”. Fa parte della stessa famiglia del vaiolo (smallpox virus) ma se ne differenzia per una minore capacità trasmissiva e una sintomatologia più blanda.

Sintomi e canali di trasmissione

Nell’uomo, i sintomi più comuni sono febbre, dolori muscolari, cefalea, rigonfiamento dei linfonodi, stanchezza e/o manifestazioni cutanee quali vescicole, pustole e piccole croste. La malattia si risolve spontaneamente in 2-4 settimane con adeguato riposo e senza terapie specifiche. Se necessario, possono essere somministrati degli antivirali. Finora, la maggior parte dei casi registrati in altre regioni italiane ha avuto sintomi lievi e un decorso benigno.Nelle aree in cui è diffuso, il vaiolo delle scimmie si trasmette all’uomo principalmente attraverso un morso o un contatto diretto con sangue, carne, fluidi corporei o lesioni cutanee dell’animale infetto.Il virus, però, non passa facilmente da persona a persona ma ciò può avvenire attraverso il contatto stretto con i fluidi corporei o le lesioni cutanee di una persona contagiata. Ci si può infettare anche attraverso droplets (goccioline di saliva, NdR), mediante un contatto prolungato faccia a faccia, o tramite oggetti contaminati, ad esempio lenzuola e vestiti. I dati ad oggi disponibili e la natura delle lesioni suggeriscono che il virus possa essere trasmesso attraverso rapporti sessuali ma il rischio è moderato per chi ha più partner mentre è basso per il resto della popolazione.

Cosa fare se si viene infettati

In caso di contagio, le raccomandazioni prevedono di restare in casa e a riposo qualora insorga la febbre. Inoltre, di chiamare il medico di fiducia se compaiano vescicole o altre manifestazioni cutanee. Come prevenzione, è importante evitare il contatto stretto con persone sintomatiche. Eventuali contatti devono controllare la loro temperatura corporea due volte al giorno e, anche se asintomatici, non devono donare sangue, cellule, tessuti, organi, latte materno o sperma mentre sono sotto sorveglianza. Durante i 21 giorni di sorveglianza, i contatti degli infettati da vaiolo delle scimmie devono evitare di incontrare persone immunodepresse, donne in gravidanza e bambini di età inferiore ai 12 anni.Dalla sua scoperta, casi umani sono stati riportati in diversi paesi africani.Attualmente, la malattia è endemica in Benin, Camerun, Repubblica Centro Africana, Repubblica Democratica del Congo, Gabon, Ghana (solo casi animali), Costa d’Avorio, Liberia, Nigeria, Sierra Leone e Sud Sudan. Tuttavia, dal 13 al 21 maggio 2022, sono stati segnalati all’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS) casi umani in dodici stati membri, tra cui l’Italia, in cui la malattia non è endemica.

L’efficacia del vaccino antivaiolo

È possibile che le persone che non sono state vaccinate contro il virus del vaiolo (vaccinazione abolita in Italia nel 1981) siano a maggior rischio di infezione per l’assenza di anticorpi che, per similitudine, possono essere efficaci a contrastare anche il vaiolo delle scimmie. La vaccinazione post-esposizione (idealmente entro quattro giorni dal contatto) può essere presa in considerazione per contatti a rischio più elevati come gli operatori sanitari, compreso il personale di laboratorio.

Link utili

Ministero della Salute - Vaiolo delle scimmie
Ministero della Salute - Monkeypox o vaiolo delle scimmie
Istituto superiore di Sanità - Vaiolo delle scimmie
- Organizzazione mondiale della Sanità - Monkeypox
Quotidiano Sanità