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15.06.2024 08:30 | Azienda Sanitaria dell'Alto Adige | News
Carcinoma del retto: convegno a Bolzano

L’evento formativo si è tenuto ieri, venerdì 14 giugno, a partire dalle ore 13:00, presso il Polo universitario delle professioni sanitarie “Claudiana”. Il focus: nuove strategie terapeutiche e il trattamento multidisciplinare di questa forma tumorale.

Il convegno, oltre a professionalità locali, ha visto coinvolti specialiste e specialisti del Policlinico universitario “Agostino Gemelli” e dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma.

L’incipit: il carcinoma del retto localmente avanzato o metastatico è una delle forme più difficili da trattare in oncologia poiché richiede un approccio complesso e integrato. Ciò al fine di migliorare la qualità della vita della persona afflitta e aumentare le possibilità di sopravvivenza. Recenti studi e ricerche hanno portato alla luce nuove strategie terapeutiche che promettono di rivoluzionare il trattamento di questa malattia. Tali innovazioni sono state al centro dell’appuntamento formativo di ieri pomeriggio alla “Claudiana”.

Il primo intervento è stato del Direttore Sanitario dell’Azienda sanitaria dell’Alto Adige, Josef Widmann: «Da chirurgo, questo tema mi ha riguardato in prima persona. Sono lieto che il convegno di oggi sia il primo di una serie di appuntamenti che verranno organizzati in collaborazione con il Policlinico universitario “Gemelli” e l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma. La multidisciplinarità e la condivisione dei concetti terapeutici di ricerca possono portare a un miglioramento del risultato clinico per i nostri pazienti – ha sottolineato Widmann –. Negli ultimi decenni, il trattamento del carcinoma del retto ha fatto dei passi in avanti importanti in materia di tecniche chirurgiche e terapeutiche».

«La collaborazione tra ricercatori, medici e istituzioni sanitarie è fondamentale per accelerare lo sviluppo di trattamenti sempre più avanzati e accessibili – ha esordito Martin Maffei, Primario del Servizio di Radioterapia dell’Azienda sanitaria dell’Alto Adige e responsabile scientifico dell’evento insieme a Gilbert Spizzo, medico specialista e responsabile dell’Ambulatorio oncologico dell’Ospedale di Bressanone –. Le principali novità nelle cure del carcinoma al retto localmente avanzato o metastatico si basano essenzialmente su quattro punti fermi. Le terapie incentrate sull’introduzione di nuovi farmaci mirati, che agiscono direttamente sulle cellule tumorali e riducono al minimo i danni ai tessuti sani circostanti. L’uso di terapie immunologiche atte a stimolare le difese dell’organismo affinché quest’ultimo riconosca e combatta le cellule tumorali in modo più efficace. Tecniche chirurgiche innovative che migliorino la precisione e riducano i tempi di recupero della persona affetta. Infine, approcci radioterapici avanzati in grado di adattarsi alle specifiche caratteristiche del tumore».

«Il confronto multidisciplinare tra esperte ed esperti della Medicina è indispensabile per registrare un progresso nelle cure – rimarca lo specialista Gilbert Spizzo –. Colgo l’occasione per ringraziare anche le professionalità del Policlinico universitario “Gemelli” e dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, prestigiosi enti di fama internazionale, per aver lasciato un contribuito importantissimo a questo evento. Tra l’altro, per noi costituisce anche una piccola “anteprima” del corso di laurea in Medicina e Chirurgia, che partirà a settembre proprio al Polo universitario delle professioni sanitarie “Claudiana” – ha detto Spizzo –. Il futuro delle cure oncologiche sarà sempre più improntato a un approccio multidisciplinare. Le conoscenze e l’esperienza di ciascuna operatrice e ciascun operatore della Sanità, unite al progresso tecnologico, avranno un impatto sensibile nel miglioramento della qualità e dell’aspettativa di vita del paziente».

Sulla stessa lunghezza d’onda anche Michael Mian, Primario facente funzioni del Servizio Innovazione, Ricerca e Insegnamento (IRTS) dell’Azienda sanitaria: «Il processo di collaborazione con l’Università Cattolica è in essere già da diverso tempo. Sono particolarmente felice perché questo è il primo incontro di questo tipo con la Cattolica e il Policlinico Gemelli e costituisce un buon punto di partenza anche nell’ottica dell’avvio a settembre del primo corso di Laurea in Medicina e Chirurgia qui a Bolzano».

Antonio Frena, Primario della Chirurgia all’Ospedale provinciale di Bolzano: «Il trattamento chirurgico delle metastasi costituisce una sfida nella sfida, perché la complessità anatomica e genetica del carcinoma del retto si riverbera anche nelle modalità di terapia delle localizzazioni secondarie di questo tumore, che riguardano soprattutto fegato e polmoni – ha spiegato Frena –. Non bisogna mai dimenticare che il successo terapeutico è strettamente legato alla multidisciplinarietà dell’approccio curativo. Al giorno d’oggi, nessun tipo di trattamento è slegato dagli altri. Infatti, il timing e la sequenza delle cure oncologiche, chirurgiche e radioterapiche sono fortemente integrati».   

Per l’Azienda sanitaria è intervenuto anche Guido Schumacher, Primario di Chirurgia a Bressanone e Vipiteno nonché autore del contributo “Preservazione dell’organo: sogno o realtà? L’esperienza di Bressanone”: Negli ultimi anni, i trattamenti neoadiuvanti (preoperatori, ndr), che includono chemio e radioterapia, hanno dimostrato notevoli progressi nel ridurre la dimensione dei tumori rettali, rendendo più efficace la chirurgia successiva.

Studi recenti e la nostra esperienza clinica sottolineano come, dopo una risposta completa al trattamento neoadiuvante, ci si possa permettere una strategia di watch and wait (osserva e aspetta, ndr). In alcuni pazienti, infatti, non vi è alcuna evidenza di malattia residua al termine del trattamento iniziale. Quindi, si può considerare l’opzione di non procedere immediatamente con la chirurgia invasiva. Tuttavia, questo approccio non è privo di sfide e attualmente non è da considerare uno standard. La selezione dei pazienti è cruciale e richiede strumenti diagnostici avanzati e un monitoraggio continuo».

Informazioni per i media: Ripartizione Comunicazione, Azienda sanitaria dell’Alto Adige

(RL)


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