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30.09.2024 16:00 | Azienda Sanitaria dell'Alto Adige | News
Giornata sulla Depressione

Il 1° ottobre di ogni anno si celebra in tutto il mondo la Giornata sulla depressione. Roger Pycha, responsabile del servizio psichiatrico del distretto sanitario di Bressanone, esprime il suo pensiero sull'argomento a nome dell’”European Alliance Against Depression”.

Vent’anni di sensibilizzazione sulla depressione hanno inciso sull’Alto Adige. L’indagine PASSI sulla salute degli italiani attesta alla nostra provincia delle condizioni assai favorevoli: solo il 3,1 percento degli altoatesini a cui è stato chiesto di partecipare al sondaggio sembrava depresso, il tasso più basso in assoluto, rispetto all’11,7 percento, ad esempio, in Sardegna (vedi grafico allegato). E l’84 per cento di chi era soggetto a tale patologia aveva cercato aiuto, il tasso eccezionalmente più alto di tutta Italia, rispetto al 41 per cento in Molise. Queste cifre impressionanti appena pubblicate si riferiscono agli anni 2021 e 2022, cioè alla piena crisi Covid. Pare che l’Alto Adige li abbia superati meglio di altre regioni, presumibilmente anche perché i preparativi alla difesa dal “male oscuro” sono in corso da decenni.

La “Giornata Europea sulla Depressione” è celebrata in provincia il primo ottobre fin dal 2004. In questa occasione l’“Alleanza Europea Contro la Depressione (European Alliance against Depression)” organizza una vasta campagna informativa sulla patologia più grave del mondo e sui possibili interventi. A questo proposito i primari delle psichiatrie istituiscono degli stand informativi nei quattro ospedali maggiori della provincia, mettendo a disposizione degli opuscoli informativi ristampati grazie all’intervento di tutti i membri del Rotary dell’Alto Adige. Il progetto è sostenuto dall’azienda Sanitaria, dall’associazione dei famigliari, dall’organizzazione di auto-aiuto per malati psichici “Girasole” e da tutti i Rotary Club sul territorio. In aggiunta istituiamo presso l’ospedale di Bressanone uno sportello sulla depressione attivo dalle ore 9 alle ore 12, con un utente esperto, e dalle ore 14 alle ore 17 con me nella veste di psichiatra.

Nei paesi sviluppati, circa il 5 percento della popolazione adulta soffre di depressione, le donne corrono il doppio del rischio rispetto agli uomini. Nelle metropoli le depressioni sono ancora più frequenti: fino al 10% degli abitanti ne sono colpiti. Ciò indica chiaramente che il fenomeno della depressione è anche collegato alla meritocrazia, al ritmo di vita frenetico, alla carenza di ambienti naturali e alle grosse pressioni sociali, a cui siamo esposti. Oltre a ciò, le influenze ereditarie e delle esperienze traumatizzanti nell’infanzia giocano un ruolo importante nell’evolversi della patologia depressiva. L’Organizzazione Mondiale per la Salute OMS ha individuato la depressione come la patologia che ruba al genere umano più anni di salute di qualsiasi altra malattia fisica o mentale. Il suo peso economico è enorme, i suoi costi ammontano all’1% del PIL nei Paesi sviluppati. E può colpire chiunque.

I due sintomi principali della depressione sono: il tono dell’umore costantemente depresso e la perdita completa di interessi e piaceri. I colpiti spesso perdono la loro forza decisionale e perfino la capacità di lamentarsi o di cercare aiuto. Altri sono estremamente irrequieti, tesi e pieni di sintomi fisici quali cefalea, mal di schiena, oppressione toracica, disturbi della digestione, vertigine e debolezza. Ma anche sintomi più rari come secchezza della bocca, disturbi visivi o perdita dei capelli possono indicare una depressione. Gli elementi fondamentali del trattamento consistono nella psicoterapia, nei medicinali antidepressivi e in diverse misure sociali, con uno spettro che va dai periodi di malattia, alla partecipazione ai gruppi di autoaiuto.

La psicoterapia ricerca la guarigione tramite colloqui, esercizi e cambiamenti della prospettiva e richiede spesso molti mesi di cura. Più veloce è l’approccio con le medicine antidepressive, che normalizzano entro poche settimane il livello energetico e l’umore. Spesso si ricorrono alle combinazioni di psico- e farmacoterapia per garantire sia un successo rapido, sia un cambiamento persistente. In casi particolari anche la fototerapia, la privazione del sonno, la stimolazione magnetica, la cuffia a corrente continua o l’elettroconvulsione possono garantire delle guarigioni sorprendenti.

I primi punti di riferimento per malati di depressione sono i medici di base, i Centri di salute mentale ed i Servizi psicologici, nonché gli psichiatri e gli psicologi privati. In casi urgenti, se si tratta di patologie gravi e a rischio di suicidio, ci si può rivolgere 24 ore su 24 ai Pronti Soccorso degli ospedali di Bolzano, Merano, Bressanone e Brunico, presso i quali è istituito un servizio di reperibilità psichiatrica. Anche il supporto psicologico al telefono è ininterrottamente attivo al numero 800101800.  

Negli anni si è costituita una rete preventiva funzionante, che include i gruppi di auto-mutuo-aiuto (AMA, tel 0471 972375) dei pazienti stessi, nonché dei loro familiari (Associazione parenti di malati psichici “Arianna” tel 0471 262262), ma anche le linee telefoniche di sostegno: Young and direct (0471 1551551) per i giovani, Telefono amico (02 23272327) per tutte le persone che ne abbiano necessità.

(rp)


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