Dipartimento di Prevenzione

Vaccinazioni

I vaccini rappresentano la misura più importante di prevenzione contro specifiche malattie. In Europa centrale, c'è generalmente la tendenza di sottovalutare certe malattie. Dopo la scomparsa di alcune malattie viene frequentemente compresa meno, la relazione tra la malattia naturale e le possibili conseguenze. Nonostante le malattie infettive, siano state frequentemente combattute, la maggior parte non sono state definitivamente sconfitte. La difterite e la poliomielite, sono solo alcune delle malattie infettive, il cui rischio oggi non viene più realmente percepito. In alcuni Paesi del mondo, queste malattie continuano però a presentarsi provocando danni permanenti o la morte.

Le malattie infettive, non conoscono confini sociali e geografici e possono, in qualsiasi momento, essere reintrodotte e ripresentarsi. Anche malattie come il morbillo e la pertosse oggi spaventano meno, nonostante esse abbiano, con le ultime epidemie causato casi isolati di malattia a decorso grave.
Per tale motivo, le Autorità Sanitarie, si prefiggono l'obiettivo di promuovere ulteriormente le vaccinazioni di base e i richiami.

Vaccini nei bambini e negli adolescenti

Le vaccinazioni nei bambini e negli adolescenti, vengono effettuati fino all'età di 16 anni, dietro invito scritto, da parte del Servizio di Igiene e Sanità Pubblica. Normalmente dal compimento del 2 mese di vita, viene somministrato il vaccino esavalente, contro difterite, tetano, epatite B, poliomielite, pertosse e meningite da Haemophilus influenzae di tipo B, contemporaneamente contro lo pneumococco (batterio responsabile di otite media, polmoniti, meningiti e sepsi). Affinché venga raggiunta una sufficiente e duratura difesa contro le suddette malattie, sono necessarie altre dosi rispettivamente al 5 e all'11 mese di vita.

Tra il 12 e il 15 mese di vita, viene somministrato il vaccino combinato morbillo, parotite e rosolia, come anche il meningococco C, malattie, che possono determinare gravi complicanze (meningoencefaliti, pancreatiti, sindrome della rosolia congenita).

In età scolare (6 anno di vita) viene somministrato il 1° richiamo contro la poliomielite, difterite, tetano, pertosse. Contemporaneamente si viene invitati per la seconda dose contro il morbillo, parotite e rosolia. Bambini, particolarmente a rischio, possono su consiglio del pediatra, essere vaccinati contro la varicella, influenza, epatite A oppure contro la meningoencefalite da zecche (TBE).

Negli adolescenti, tra gli 11 e i 18 anni di vita, vengono offerti altri richiami contro la difterite, tetano, pertosse, recupero delle dosi contro il morbillo, parotite e rosolia e nello stesso tempo contro la varicella, così come anche per la vaccinazione tetravalente  contro il meningococco.
Diverso è l’attuale calendario vaccinale per le bambine, alle quali viene offerta in forma gratuita, la vaccinazione contro il Papillomavirus (HPV), virus implicato anche nella genesi del tumore all’utero.

Vaccini negli adulti e negli anziani

Fino a pochi anni fa, i vaccini erano utilizzati soprattutto, come strumento di prevenzione per i bambini, per proteggerli dalle malattie che solitamente li colpivano e per le quali venivano vaccinati. Mentre nel bambino una sufficiente copertura vaccinale provvede ulteriormente a tenere sotto controllo le malattie infettive, pericolose per l’infanzia, l’aumento dell’aspettativa di vita, ha avuto nell’ultimo decennio significative conseguenze: se da un lato aumenta l’aspettativa di vita per le malattie croniche (malattie cardiocircolatorie, malattie respiratorie, malattie metaboliche, malattie renali, tumori e terapie che indeboliscono il sistema immunitario) nelle quali le malattie infettive determinano gravi complicanze, dall’altro si riducono con l’avanzare dell’età le naturali difese dell’organismo.

Affinché si possa garantire anche in età avanzata un buon stato di salute, assicurando nei malati cronici la protezione contro le complicanze di tipo infettivo, viene raccomandata la vaccinazione negli adulti e negli anziani. Tra le vaccinazioni si annoverano il richiamo contro la difterite, tetano, pertosse ogni 10 anni, il recupero delle dosi contro il morbillo, parotite, rosolia e varicella negli giovani adulti non immuni, il vaccino contro l’influenza e lo pneumococco, in particolar modo in presenza di malattie croniche, ma anche per persone sane a stretto contatto con gruppi a rischio.

 

 

 


Prevenire le malattie infettive